Il Paradiso di Dante ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura, un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole.
Un viaggio che si conclude nello spazio senza tempo della felicità.
Lo spettacolo è la costruzione di un giardino e non riporta la parola della Divina Commedia, non cerca di tradurre il testo in movimento ma si pone sulla soglia di una sospensione, cerca di raccogliere la tenuità del contatto e il gesto primordiale, liberatorio e vertiginoso dell’amore.
Danza dialettale che si forma per vicinanze e tattilità.
Vendita biglietti da sabato 18 settembre, in biglietteria e on line
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