NUZZO e DI BIASE

DELIRIO A DUE

  • 3 Maggio 2024 - 20:30 Teatro Comunale -
  • 4 Maggio 2024 - 20:30 Teatro Comunale -

Biglietti in vendita, in biglietteria, online sul sito del Teatro e su Vivaticket

 

PREZZO BIGLIETTI INTERO
Platea 34 €
Palco centrale I^ fila 33 €
Palco centrale II^ fila 24 €
Palco laterale I^ fila 27 €
Palco laterale II^ fila 19 €
Galleria 4° ordine I^fila 21 €
Galleria 4° ordine II^fila 15 €
Loggione I^fila 12 €
Loggione II^fila,
Ingresso loggione
10 €

RIDUZIONI

Prezzo ridotto a partire dai 65 anni, per i giovani sino a 30 anni. Possessori di tessera ARCI, ASSOCIAZIONE MUSICISTI DI FERRARA, SCUOLA DI MUSICA MODERNA, AUSL FERRARA, CARTA SCUOLE UNITE, ARCI

Ingresso gratuito per i portatori di handicap. I titolari della Disability Card hanno diritto ad un ingresso gratuito al Teatro fino ad esaurimento dei posti disponibili. Le tessere contraddistinte dalla lettera A estendono la gratuità anche all’accompagnatore
I titolari di Certificazione di disabilità hanno diritto all’ingresso gratuito, l’accompagnatore ha diritto all’ingresso gratuito solo se specificato sulla suddetta certificazione

di

Eugène Ionesco

con

Nuzzo, Di Biase

regia

Giorgio Gallione

produzione AGIDI – Coop CMC/Nidodiragno

INCONTRO CON LA COMPAGNIA
4 maggio, ore 18.00 | Ridotto del Teatro

 

Delirio a due è un piccolo capolavoro del Teatro dell’Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Ionesco, dove la cornice comica e beffarda e il funambolismo verbale fanno comunque trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana e nella sconcertante gratuità dei comportamenti, e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo che allontana e divide. Nella commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. Il tema del contendere è sempre e solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono non sono la stessa bestia? Un grimaldello assurdo (ma che i due vivono come fondamentale) che fa da trampolino a un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che presto raggiunge le vette del nonsense da comica finale, di un tragicomico Helzapoppin domestico.