VINCENZO BELLINI

NORMA

opera in due atti su libretto di Felice Romani

  • 15 Giugno 2021 - 20:30 Teatro Comunale -

SIMBOLOGIA DELLA METAMORFOSI FEMMINILE NELL’OPERA
Nel settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri l’opera belliniana rievoca in sé la Commedia dantesca permettendo ad ognuno di riconoscere l’umanità che circonda entrambe le opere. L’inferno è vivo, umano, tangibile, violento e passionale così come il mondo che troviamo in Norma. Questo è stato lo spunto per gli elementi scenografici narrativi: un grande albero rievoca la metamorfosi dei suicidi che avendo rifiutato il loro corpo, sono costretti ad essere una inferiore forma di vita (vermo reo che l’mondo fora): risale dagli inferi, caratterizzata dalle sue tre facce, una corporeità prorompente con grandi ali scure tali da inglobare il bene quale ribaltamento di tutti i valori. Vedremo il signore d’inganni, Loki, il non demonio cristiano, dio della grande astuzia e della distruzione pronto per un gioco seduttivo del male nei confronti di Norma, sino ad indurla a non riuscire a porre freni ai suoi istinti entro il limite prefissato dalla ragione. La libertà individuale, che sta nella capacità di scegliere tra le diverse strade, ha come conseguenza una assunzione di responsabilità. Nulla è casuale come la bufera finale dettata dalla scelta della morte come ultimo sacrificio perseguendo quella libertà di cuore che vince ogni ragione. Il conflitto interiore di Norma è per lei un Purgatorio: disposta a sacrificare il bene più prezioso, i figli, per punire la fellonia di Pollione e il suo peccato. Altro fondamentale simbolo è la Luna, lo strumento cosmico che segna il cammino del “viator” ed è profondamente legata al ciclo della nascita, della morte, della fertilità femminile, dell’io nascosto, dell’esoterico, dell’eterno ritorno. La scelta di NORMA induce la Luna, saggezza celata, a coprirsi per lo sdegno. Nella veglia nascosta sui suoi figli, la Luna, simbolo di ambivalenza (VITA e MORTE), rimane regina madre, sacerdotessa, pronta al suo inizio passivo; è colei che detta i segni del cielo avvolgendo tutte le facce di Norma. E’ il trionfo del femminile: generosità, rinuncia, sorellanza, riscatto, sacrificio sublimato nella catarsi paradisiaca finale.

Maria Cristina Osti.

Mercoledì 9 giugno, ore 17, Ridotto del Teatro
Athos Tromboni, giornalista e critico musicale, presenta l’opera “Norma” di Vincenzo Bellini
iniziativa a cura del Circolo Frescobaldi di Ferrara

 

regia

Maria Cristina Osti

scene

Alessandro Ramin

direttore di scena

Kaori Suzuki

luci

Marco Cazzola

Orchestra Città di Ferrara

Maestro concertatore e direttore

Lorenzo Bizzarri

Coro “G. Verdi” Ferrara

direttore

Mirko Banzato

personaggi e interpreti

 

Norma Renata Campanella
Pollione Fabio Armiliato
AdalgisaYulia Merkudinova
Oroveso Alberto Bianchi Lanzoni
Clotilde Vittoria Brugnolo
Flavio Stefano Colucci
Due Fanciulli Diana RivaroliFrancesco Ferri
Mimi Daniela PatronciniPaolo Garbini
Attori OperiamoCasa Della Musica E Delle Arti

in collaborazione con Teatro G. Borgatti – Cento

in coproduzione con Associazione Parma OperArt APS

durata 150 minuti compreso un intervallo

Prezzo ingresso: da euro 20 a euro 15

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