Sulla scena un corpo giocoso, ironico, in trasformazione, che in- terpreta una sorta di “requiem per l’umanità”. Perché la nuova generazione di Sudafricani, cui appartiene l’interprete, coltiva, nonostante tutto, curiosità e propositi positivi.
ROBYN ORLIN, nata a Johannesburg, è coreografa di fama internazionale. Nei suoi lavori si occupa della complessa realtà del suo paese, integrando diversi linguaggi: dalla video arte alla scrittura sino alle arti gurative. In questa nuova produzione torna alla collaborazione con Albert Ibokwe Khoza, poliedrico performer che attraverso il lavoro sul corpo ribadisce la concezione dell’arte come forma di memoria, di lotta e di cambiamento.