“QUANDO RESTI SENZA PAROLE COMINCIA LA DANZA”

Pina Bausch e i maestri del Tanztheater a Ferrara

©Marco_Caselli_Nirmal

Tanztheater Wuppertal: Sagra della primavera, Modena, 4 novembre 1988

 

Nel 1975 Pina Bausch monta la sua versione della le Sacre du Printemps di Igor Stravinskij, capolavoro mai uscito dal repertorio del Tanztheater Wuppertal. Trenta ballerini, gli uomini a torso nudo, le donne in abiti leggeri e trasparenti, danzano un rito sacrificale asciutto e violento su un palcoscenico coperto di terra. Coreografia cardine per la comprensione dell’estetica di Pina Bausch, la Sagra è una dura invettiva sulla condizione di vittima della donna nella società, costruita come una minuziosa composizione geometrica che alterna assoli, corse furiose e violente danze di gruppo sino all’inevitabile, drammatico epilogo.

Il Teatro Comunale di Ferrara ricorda, a 10 anni dalla sua scomparsa, Pina Bausch e il Tanztheater, forma di spettacolo fondata sulle relazioni tra gesto coreografico, musica, parola, spazio scenico.
Ferrara, che sin dai primi anni ’90 è stata tra le pochissime città italiane – e in molte occasioni la sola – a presentare i capolavori del teatro-danza nel nostro paese, ripercorre quegli episodi attraverso un itinerario fotografico aspro e spigoloso, denso di rimandi e di squarci di poesia.
Con Pina Bausch, Il Teatro rende omaggio anche ad alcuni fra i grandi coreografi e interpreti che, al suo fianco o partendo dalla sua esperienza, hanno contribuito a reinventare il Tanztheater, declinandone in modo autonomo le relazioni con la quotidianità e la storia, e rafforzandone il ruolo di riferimento, oggi imprescindibile, per tutta la danza contemporanea.