GAETANO DONIZETTI

L’ELISIR D’AMORE

melodramma giocoso in due atti su libretto di Felice Romani

  • 11 Settembre 2020 - 21:00 Teatro Comunale -
  • 12 Settembre 2020 - 21:00 Teatro Comunale -

Con l’esito trionfale ottenuto il 12 maggio 1832, in scena alla Cannobbiana di Milano, L’elisir d’amore ha segnato un progresso compiuto nel genere comico da Donizetti. Ormai autonomo dallo stile di Rossini e dal Settecento, il compositore propone un linguaggio personale con personaggi non stereotipati, caratterizzati invece in modo ironico e brillante. Nemorino, un povero contadino, è innamorato di Adina, proprietaria terriera. Arriva in paese un reggimento al comando di Belcore, alla ricerca di giovani leve da arruolare. Adina non rifiuta il corteggiamento del sergente. Nemorino, ingelosito, si dichiara ad Adina, ma è respinto. Si rivolge allora a Dulcamara, un ciarlatano che gli vende una bottiglia di vino spacciandola per un elisir che farebbe innamorare Adina in un giorno solo. Nemorino scola d’un fiato l’intruglio, ma più che il cuore di Adina gli porta una bella ubriacatura e disinvoltura con le donne, comportamento che fa indispettire l’amata. Visto che lei sta per sposare Belcore, Nemorino decide di acquistare un’altra bottiglia di “elisir”, ma non avendo il denaro necessario si arruola per poter conquistare l’amata. Quello che ancora non sa, è che nel frattempo è divenuto un ricco erede. La notizia si diffonde in paese e fa scatenare l’interesse delle ragazze: Nemorino è convinto sia il potere della pozione. Dulcamara, intanto, si vanta con Adina degli effetti dell’elisir, raccontandole quello che Nemorino ha fatto per lei. Adina, commossa, si accorge di ricambiare i sentimenti. Nel gioco di illusioni a lieto fine de L’elisir la regista Maria Cristina Osti ha voluto aprire il sipario su un’atmosfera surreale e onirica, citando l’universo immaginario di Federico Fellini e il suo legame con Alberto Sordi, omaggiati entrambi nel comune centenario della nascita. Sordi era l’amico col quale il regista riminese dimenticava gli orrori della guerra, vivendo a Roma una spensieratezza da paese dei balocchi, senza forse avvedersi delle possibili occasioni di redenzione. Quelle che proveranno a ricercare, invece, i protagonisti dell’opera di Donizetti

regia

Maria Cristina Osti

Orchestra Città di Ferrara

direttore

Lorenzo Bizzarri

Coro “Giuseppe Verdi” Ferrara

direttore

Mirko Banzato

personaggi e interpreti

 

Nemorino Dave Monaco
Adina Yulia Merkudinova 
Dulcamara Alberto Bianchi Lanzoni 
Belcore Gianluca Tumino
Giannetta Vittoria Brugnolo 

attori e comparse Casa della Musica e delle Arti Vigarano Pieve
Khety Bracchi, Matteo Canella, Michele Capozza, Alessandro De Luigi, Gino Dondi, Mauro Gallini, Daniela Patroncini

PREZZI

20 euro (platea, palchi di primo, secondo e terzo ordine)
18 euro (galleria e loggione)
10 euro (ingresso bambini fino a 12 anni compresi)

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