Francesco Tullio Altan (Treviso, 1942): fumettista, vignettista e autore satirico. Ha iniziato il suo percorso artistico come scenografo e sceneggiatore, ma la sua fama proviene dall’arte di illustratore e disegnatore di fumetti per adulti e per bambini. I suoi personaggi fanno parte dell’universo infantile (Pimpa, Kamillo Kromo) così come della miglior satire sociale e politica (Cipputi), è presente in periodici e quotidiani quali Linus, L’Espresso e la Repubblica.

Ezio Antonelli (Roncofreddo, 1954): autore, scenografo, interprete e animatore, ma anche fotografo, grafico, illustratore e da fine anni Novanta creatore di immagini virtuali. È intervenuto creativamente in produzioni cinematografiche e televisive (ORF, Channel 4 e ZDF con Nesher Domino Theater Vienna per serie animate, con figure, teatro al nero ed ombre). Fa il suo ingresso nel team creativo della Compagnia Drammatico Vegetale nel 1984. Partecipa alla creazione di oltre 40 spettacoli, 11 mostre e installazioni interattive.

Maurizio Balò (Montevarchi, 1947): scenografo e costumista, dopo studi di architettura diviene assistente di Emanuele Luzzati con il Gruppo della Rocca. Interessato alle modificazioni dello spazio scenico e a esperimenti di illuminazione, ha creato costumi che per cromatismo e stile rappresentano un prolungamento naturale della scena. È stato a lungo collaboratore di Massimo Castri, quindi di Giancarlo Cobelli con cui ha realizzato numerosi allestimenti di opere liriche.

Alighiero Boetti (Torino 1940 – Roma 1994): artista concettuale. Esponente dell’arte povera. Ha analizzato i temi dell’alternanza, del contrasto del doppio e dell’identità (ha sdoppiato il suo nome in Alighiero & Boetti). La sua ricerca è stata contrassegnata da un costante sperimentalismo attraverso opere di piccolo formato e progetti di grande impegno. In mostra il manifesto che ritrae il fondale che Boetti dipinse per lo spettacolo Erodiade. Fame di vento.

Franco Bonvicini / Bonvi (Modena, 1941 – Bologna 1995): fumettista. Noto soprattutto per aver ideato e realizzato la serie di fumetti a strisce Sturmtruppen dal 1968 al 1995, nota raffigurazione satirica delle seconda guerra mondiale, primo fumetto italiano realizzato nel formato a strisce giornaliere e tradotto in tutto il mondo (U.R.S.S. compresa). Crea personaggi che diverranno classici del fumetto, tra questi: Cattivik e Nick Carter.

Boris Bucan (Zagabria, 1947): pittore e grafico croato. Apparso sulla scena artistica alla fine degli anni Settanta, ha avuto la sua consacrazione alla Biennale di Venezia del 1984. La novità che introduce nella tradizione del manifesto sono le grandi dimensioni. Mescola e rinnova motivi che trae da differenti periodi della storia dell’arte. Frequenti sono le citazioni e compaiono spesso creature con le caratteristiche animali e antropomorfe.

Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610): è uno dei pittori più celebri della storia dell’arte. I suoi dipinti combinano un’analisi dell’esistenza, nella sua tinta sia fisica che mentale, con un impiego ricercato della luce e ciò che lo ha reso vicino anche all’arte teatrale e cinematografica. Ha avuto grande influenza nello sviluppo della pittura barocca.

Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963): pittore, incisore, designer e scenografo. Coltiva fin da giovane le sue attitudini musicali (frequenta il compositore Alfredo Casella). Negli anni Venti diviene punto di riferimento, come insegnante, per giovani artisti. La sua pittura, che prende spunto dalla tradizione figurativa della classicità rinascimentale, è stata avvicinata al realismo magico. Dal 1933 al 1954 si occupa di scenografia. Firma le scene per 21 spettacoli, alcuni per il Teatro alla Scala e per il Teatro dell’Opera di Roma.

Massimo Castri (Cortona 1943 – Firenze 2013): attore e regista. Debutta come attore nel 1967 al Piccolo Teatro di Milano. Del 1972 è la sua prima regia (I costruttori d’imperi di Boris Vian) e diviene quindi regista stabile della Compagnia della Loggetta di Brescia, divenuta poi Centro Teatrale Bresciano. Castri è stato uno dei Maestri della regia italiana. La sua poetica: accompagnare lo spettatore alla radice dei conflitti non in chiave esclusivamente politica ma secondo una chiave intima.

Flavio Costantini (Roma 1926 – Genova 2013): pittore e illustratore. Iniziò illustrando romanzi di Franz Kafka. La sua caratteristica principale è l’attenzione millimetrica ai riferimenti bibliografici e iconografici dell’epoca ricostruiti con estrema meticolosità di studio e realizzazione pittorica. Il tratto nero che delinea persone e architetture – a volte un sottile reticolo a creare ombre – accompagna tutta la sua produzione.

Gustav Doré (Strasburgo, 1832 – Parigi, 1883): pittore e incisore, illustratore e litografo. Si caratterizza per il gusto romantico, accostato a visione epica e drammatica. Celebri le illustrazioni della Divina Commedia ma anche delle Fiabe di Charles Perrault che hanno contribuito fortemente a costruire il nostro immaginario.

Compagnia Drammatico Vegetale: nasce nel 1974 a Ravenna ed è uno dei gruppi storici di teatro ragazzi. Riscopre il teatro dei burattini trasformandolo in teatro d’animazione, rinnovando tecniche e rapporto con il pubblico e rifondando quel teatro ragazzi che ancor oggi continua a evolvere e che definiamo ‘teatro di figura’. Costante è il rapporto con le arti visive. Gli spettacoli della compagnia contengono scritture musicali originali e frequentemente presentano esecuzioni dal vivo.

Davide Enia (Palermo, 1974): drammaturgo, attore, regista e scrittore. Uno dei più interessanti esponenti della nuova leva del cosiddetto teatro di narrazione. Nei suoi spettacoli il lavoro teatrale si arricchisce di un attento e originale intervento di recupero della tradizione siciliana del “cunto” utilizzando una lingua modulata sul dialetto palermitano. Il manifesto in mostra si riferisce allo spettacolo Maggio ‘43.

Dario Fo (Sangiano, 1926 – Milano, 2016): drammaturgo, attore, regista, scrittore, illustratore, pittore, scenografo e costumista. Autore di rappresentazioni teatrali che si rifanno alla commedia dell’arte, è stato rappresentato in tutto il mondo. Fo è stato uomo di teatro a tutto tondo. Noto soprattutto per i suoi testi teatrali di satira sociale e per l’impegno politico. Nel 1997 vince il premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: “seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo dignità agli oppressi.”

Futurismo: nel 1909 Filippo Tommaso Marinetti scriveva il celebre Manifesto del Futurismo. Si esprimeva attraverso i linguaggi delle arti visive e rivoluzionò la tradizione. Marinetti, qualche anno dopo, nel 1917, dedicò un Manifesto alla danza in contrapposizione al balletto. La danza raccontata nel manifesto è un concetto che si collega alla “dinamica simultanea” dell’esistenza nei tempi moderni.

Franz Kafka (Praga, 1883 – Kierling, 1924): scrittore boemo, una delle maggiori figure della letteratura del Ventesimo secolo. Autore che ha lasciato il suo talento in storie, romanzi, lettere e…disegni. Kafka ha realizzato diversi schizzi (“Tutte le cose del mondo umano sono immagini che si sono risvegliate alla vita”). I suoi geroglifici non dovevano essere condivisi con nessuno, come alcuni suoi testi. Amava Ingres e van Gogh e insieme a quest’ultimo la pittura giapponese. Il suo segno, sicuramente uno dei suoi lati più intimi, fu definito espressionista.

Tadeusz Kantor (Wielopole Skrzynske, 1915 – Cracovia, 1990): è stato pittore, scenografo e regista polacco, tra i maggiori teorici del teatro del Novecento. Inizia la carriera come scenografo. Nel 1955 dà vita ad una delle più grandi esperienze del teatro europeo: il Cricot 2 con attori professionisti e dilettanti, pittori, poeti, teorici d’arte. La sua arte è stata definita informale, la sua pittura metaforica caratterizzata da un’attenzione particolare al movimento, al cromatismo, alle forme che aiutano la definizione dei caratteri.

Lindsay Kemp (Lewis e Harris, 1938 – Livorno, 2018): coreografo, attore, danzatore, mimo e regista. Forma la sua prima compagnia nel 1962, The Lindsay Kemp Dance Mime Company. Tende a sviluppare una sintesi fra diversi linguaggi teatrali privilegiando un approccio personale e innovativo alla danza e al teatro. È stato precursore di un genere di danza onirico, ricco di contenuti e ispirazione al limite dell’acrobatica, forte di effetti spettacolari ottenuti attraverso l’uso sapiente della musica e delle luci.

Ermes Lasagni (Luzzara, 1948): scenografo e autore teatrale. Utilizza una cifra ironica precisa e coerente, tende a mettere in caricatura elementi scenici. Nei suoi lavori si scopre una parentela con il tratto tipico delle stampe popolari mischiato al segno proveniente dal fumetto underground americano degli anni Sessanta. Il suo segno risente anche della grafica politica presente nella cartellonistica degli anni Settanta.

Gaetano Liberatore detto Tanino (Quadri, 1953): fumettista, illustratore e pittore. Esordisce nel 1978 con Andrea Pazienza nell’esperienza della rivista underground Cannibale, dà vita al personaggio Rankxerox sul periodico Frigidaire quindi collabora alle pagine del Male. È attivo sulle più importanti riviste internazionali, realizzando illustrazioni, scenografie, locandine per festival, teatro, televisione e cinema.

Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri 1965): pittore e scultore. Dall’inizio degli anni Venti si dedica alla pittura a cui viene incoraggiato da Renato Marino Mazzacurati, uno dei fondatori della Scuola Romana. Si dedica a dipinti e disegni con esiti plastici ma anche a sculture e terracotte. Ricoverato una prima volta in manicomio nel 1937, si stabilisce poi a Guastalla e dal 1955 si concentra sull’acquaforte esprimendo una concezione dell’esistenza come lotta perenne. In particolare gli autoritratti svelano questa concezione della vita.

Leo Lionni (Amsterdam 1910 – Radda, Chianti, 1999): pittore, grafico e scultore, si avvicina alla pittura del secondo Futurismo poi dagli anni Trenta lo troviamo come designer a Milano. Vive gli anni della guerra negli Stati Uniti quindi rientra in Italia nel 1960. I suoi dipinti e le sue sculture mostrano attenzione per gli aspetti umani, vegetali e animali in tutte le loro componenti. È stato autore anche di favole per bambini, immaginazioni poetiche e parodie scientifiche.

Emanuele Luzzati (Genova, 1921 – 2007): scenografo, animatore e illustratore attivo anche in ogni campo dell’arte applicata. È interprete abile e colto della cultura figurativa. Ha realizzato più di 500 scenografie per Prosa, Lirica e Danza nei principali teatri italiani e stranieri. Ha lasciato un segno indelebile nel cinema d’animazione nel binomio con Giulio Gianini. Nell’illustrazione ha fatto grande uso della tecnica del collage in cui i pezzi non combaciano mai perfettamente creando in questo modo “anfratti” di indeterminazione che in qualche modo il fruitore riempie con il proprio immaginario.

Danio Manfredini (Casalbuttano, 1957): attore, regista teatrale e cantante. Ha studiato anche disegno, pittura e scultura. Dopo un avvio come illustratore di scena si è avvicinato al teatro anche se non si è mai staccato dall’idea della ‘visività’, intesa non tanto come fonte per lavorare sulla scenografia ma per accogliere nei suoi lavori le proprie ‘visioni interne’.

Dario Moretti (Mantova, 1955): regista, narratore, burattinaio, illustratore, fonda il Teatro all’Improvviso nel 1978 e da allora ne è direttore artistico. Ha scritto, diretto e realizzato 60 spettacoli. Ha scritto e illustrato 20 libri per bambini pubblicati da Edizioni Corraini e Franco Cosimo Panini. Ha disegnato bozzetti per festival e rassegne in Italia e all’estero. Nel 2006 ha ideato e organizzato il Festival internazionale d’arte e teatro per l’infanzia “Segni d’infanzia”.

Motus: compagnia fondata nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Fin dai primi spettacoli coinvolge musicisti, disegnatori e scultori prefigurando una poetica rivolta a contaminare l’esperienza teatrale oltrepassando i confini fra i generi. Il loro percorso di ricerca intercetta inquietudini, slanci, immagini navigando attraverso ferite e conflitti di oggi e visioni di futuro tra utopie e distopie.

Giulio Paolini (Genova, 1940): esponente dell’arte concettuale. Sperimentando differenti tecniche e materiali ha sviluppato una particolare riflessione al rapporto fra artisti e spettatori. Attraverso fotografie, riproduzioni, calchi, collages analizza la struttura dell’arte nei confronti della storia delle immagini. Intensa è la sua attività di scenografo sia nell’ambito della prosa che della lirica.

Giovanni Polidori (Roma, 1923 – Roma, 1992): scenografo, costumista e pittore. Dapprima attivo nel mondo della pittura, allievo di Guttuso e poi di Cagli che lo porta a privilegiare l’informale rispetto al figurativo. Nel 1945 inizia a lavorare come scenografo e stabilisce un lungo sodalizio con Luigi Squarzina. È stato molto attivo anche nell’ambito cinematografico, lavorando con Visconti, Antonioni e Lattuada.

Mimmo Paladino (Paduli, 1948): pittore, scultore e incisore. Esponente della Transavanguardia italiana, movimento artistico teorizzato da Achille Bonito Oliva nel 1980 che individua un ritorno alla pittura dopo le varie correnti concettuali degli anni Settanta. Il lavoro di Paladino vede l’inserimento costante di un dialogo tra pittura monocromatica e pseudo figurativa, che trova il suo apice nelle installazioni dalle grandi dimensioni.

Daniele Panebarco (Faenza, 1946): fumettista. Autore satirico che incentra la sua arte sulla provincia e sul rapporto con il comunismo. Abile nel mescolare spunti e personaggi della cronaca quotidiana con i grandi miti della storia del cinema. Dalla sua matita nascono personaggi spesso ispirati al mondo della politica, dell’ideologia, del cinema e della letteratura. Negli ultimi anni si dedica alla sperimentazione multimediale.

Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943): pittore e scultore, uno dei protagonisti dell’avanguardia artistica internazionale. Ha conservato un’indipendenza fuori da qualsiasi gruppo ed etichetta. La sua ricerca, di matrice concettuale, ha come motivo ricorrente la riflessione sul ruolo e sulla natura delle immagini e dei loro referenti emotivi. Usa materiali e tecniche diverse, dalla fotografia al calco.

Tullio Pericoli (Colli del Tronto, 1936): pittore e disegnatore. I suoi disegni compaiono nei più importanti quotidiani e periodici del mondo. I suoi ritratti di personaggi della cultura divengono oggetto di numerosi volumi e mostre. La sua ricerca pittorica intanto prosegue e il tema del paesaggio diviene sempre più centrale nel suo lavoro. I paesaggi della sua terra fanno da sfondo a scene di numerose opere liriche.

Ferenc Pintér (Alassio, 1931 – Milano, 2008): illustratore e pittore. Negli anni Sessanta avvia la collaborazione con Arnoldo Mondadori Editore che durò 32 anni. Sue sono molte copertine della collana Segretissimo (commissario Maigret e Agatha Christie) come molte delle migliori tavole della collana Oscar Mondadori. La sua tecnica preferenziale era una tempera veloce e controllata con pennellate dense e corpose e con grande sapienza prospettica, che impegnava sapientemente verso scene surreali con affondi espressivi.

Hugo Pratt (Rimini 1927 – Losanna 1995): fumettista, disegnatore e scrittore. Tra i maggiori autori di fumetti nel secondo Novecento. La sua notorietà è legata soprattutto alle storie di Corto Maltese con le quali ha portato ad alti livelli il genere fumetto d’avventura. La narrazione, come la maggior parte delle avventure dei suoi personaggi rimanda la memoria ai grandi romanzi d’azione di Conrad, Melville, Lewis, Cooper, Dumas.

Piccoli Principi: fondata nel 1979, la Compagnia Teatrale Piccoli Principi produce spettacoli e cura progetti intrecciando i linguaggi delle arti visive e della musica con quelli delle arti della scena il cui risultato è un tutt’uno inscindibile. Lo si può dedurre anche attraverso i manifesti esposti in mostra che si rifanno alla tradizione della storia dell’arte e delle avanguardie storiche o alla rivoluzione musicale di Miles Davis. Le figure fondative che hanno ispirato l’estetica della compagnia sono Alessandro Libertini, Veronique Noah e Laurent Dupont.

Andrea Rauch (Siena 1948): designer e illustratore. Ha disegnato manifesti, progettato mostre e illustrato libri. Dagli anni Ottanta ha accentuato la sua volontà di intervenire nella comunicazione sociale e politica. Nella sua carriera ha disegnato più di 700 manifesti che fanno parte delle collezioni di tutto il mondo. Nella sua grafica si combina la qualità funzionale per attrarre l’attenzione del pubblico e le qualità estetiche spesso trascurate dai designer.

Michele Sambin (Padova, 1951): regista, musicista e pittore, conduce una ricerca che ha come tema il rapporto tra immagine e suono. Fin dai primi anni Settanta indirizza il proprio interesse all’incrocio tra le varie arti: cinema, musica, video, pittura. In seguito utilizzerà il teatro come luogo di sintesi. Nel 1980 con Pierangela Allegro e Laurent Dupont fonda TAM Teatromusica e ne diventa direttore artistico. Le sue realizzazioni sceniche trovano spazio sia in campo teatrale che musicale cercando nell’incontro fra differenti ambiti una personale forma di “teatro totale”.

Gianni Sassi (Varese 1938 – Milano 1993): grafico, fotografo e produttore discografico molto attivo negli anni Sessanta nell’ambito della grafica pubblicitaria, pubblica riviste d’arte e di cultura underground con soluzioni grafiche e cromatiche innovative. Alla fine degli anni Settanta progetta ed edita Alfabeta, rivista di letteratura, e quindi La Gola, mensile di gastronomia. Sviluppò il progetto di una grafica che pone un’idea di dilettantismo alla radice del rinnovamento.

Teatro dell’Elfo: fondato nel 1972 da Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Gabriele Salvatores, Paolo Rossi ed altri. Agli esordi usa come palcoscenici i centri sociali. Sin dagli anni Novanta propone spettacoli attenti ai temi e ai linguaggi della contemporaneità. Dal 2010 si è trasferito al Teatro Puccini in cui propone dinamiche stagioni teatrali.

Teatro Gioco Vita: nasce nel 1971 tra le prime esperienze dell’animazione teatrale. Incontra il teatro d’ombre, di cui rappresenta una delle massime esperienze italiane e internazionali, alla fine degli anni Settanta. In questa forma ha maturato un’esperienza unica collaborando con il Teatro La Fenice, la Royal Opera House Covent Garden di Londra, Teatro alla Scala e altri importanti teatri. I progetti creativi che ha sviluppato vanno oltre il linguaggio delle ombre per abbracciare esperienze di ricerca e di danza.

TPO: storica compagnia di teatro ragazzi. Nei loro spettacoli protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni e il corpo. Grazie all’uso particolare del digital-design gli spettacoli si trasformano in “ambienti sensibili” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Tra il 2002 e il 2010 il TPO, in collaborazione con l’ingegnere Martin von Gunten, ha ideato il concept CCC [children’s cheering carpet], un grande tappeto da danza capace di animare suoni e immagini tramite sensori a pressione.

Teatro Valdoca: compagnia teatrale fondata a Cesena nel 1983 da Cesare Ronconi (regista) e Mariangela Gualtieri (poeta e drammaturga). La loro vocazione teatrale nasce dall’incontro con Kantor, Grotowski e Bread and Puppet. Il tratto più caratteristico del gruppo è dato dall’epicità dei suoi attori, sempre al confine tra eroe e divinità da un lato e animalità e infanzia dall’altro. Costante è l’ attenzione alla parola che è sempre verso poetico.

Nani Tedeschi (Cadelbosco di Sopra, 1938 – Reggio Emilia, 2017): pittore, disegnatore e incisore. Collabora come grafico a riviste e quotidiani. Dal 1972 comincia una intensa attività grafica che lo porta a illustrare soprattutto testi classici. A partire dagli anni Ottanta si dedica soprattutto alla scultura e alle arti applicate (ceramiche e vetro).

Wainer Vaccari (Modena, 1949): pittore, scultore e illustratore. La pittura di Vaccari si finge realistica per cogliere quelle zone di soglia della coscienza in cui la memoria si fonde con la fantasia, con l’immaginario. Ispirandosi al virtuosismo cinquecentesco fa slittare le sue visioni secondo condensazioni e rarefazioni producendo effetti di indeterminazione.

Renzo Vespignani (Roma, 1924 – Roma, 2001): pittore, illustratore, scenografo. La sua prima mostra (nel 1945) lo segnala come caso ‘anomalo’ della tarda scuola romana con uno sguardo rivolta a Grosz e Dix. Per molti anni preferisce il bianco e nero dell’inchiostro e dell’acquaforte. Nel 1963, insieme ad Attardi, Catabria, Ferroni e altri fonda il gruppo “Il Pro e il Contro”, che diventa punto di riferimento per nascenti esperimenti neofigurali. L’attività di illustratore gli risulta particolarmente congeniale così come quella di incisore.

Robert Wilson (Waco U.S.A., 1941): regista, drammaturgo statunitense. Anche coreografo, performer, pittore, scultore, videoartista, designer di suoni e luci. Nel campo del teatro sperimentale ha ri-modellato il concetto di teatro e di opera. Attraverso la luce, i movimenti e la scenografia ha costantemente impresso con forza e originalità alla sua forma espressiva visuale. La straordinaria capacità di elaborare visioni fantastiche si riflette anche nel segno grafico di questo eclettico e raffinato artista, che ha segnato il secondo Novecento e l’inizio del nuovo secolo.

Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards: è stato fondato nel 1986 a Pontedera da Jerzy Grotowski, uno dei più importanti uomini di teatro del secolo scorso, che per 13 anni vi ha sviluppato una “linea di ricerca sulle arti performative” conosciuta come Arte del veicolo. Grotowski ha trasmesso a Thomas Richards il frutto della sua ricerca che consta nell’ “aspetto interiore del lavoro”.

Gilberto Zorio (Adorno Micca, 1944): artista concettuale, tra i protagonisti dell’arte povera. Tende a evidenziare le potenzialità espressive dei materiali (gomma, ferro,…) esaltandone le qualità di energia e di tensione. Nelle sue installazioni, suoni, luci, immagini si fondono con forme e oggetti (la stella, il giavellotto, la canoa).